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Toni Negri: «Nelle lotte sociali, le donne hanno oggi un ruolo preminente rispetto a quello degli uomini e anche rispetto a quello dei lavoratori. »

Udite udite! Abbiamo convinto anche i grandi filosofi!
«Nelle lotte sociali, le donne hanno oggi un ruolo preminente rispetto a quello degli uomini e anche rispetto a quello dei lavoratori. Penso a lotte come “Non una di meno”, che è una lotta non semplicemente contro la violenza sessuale, ma contro la violenza che viene più in generale esercitata contro le donne, che è salariale e che tende a escluderle dai vertici dell’organizzazione sociale, oltre che da infinite funzioni. Il tutto mentre elementi che una volta si definivano “femminili” – come intellettualità e affettività – sono caratteristiche fondamentali del lavoro intellettuale e immateriale. C’è un nuovo modo di lavorare che vale per tutti, in cui gli elementi di affettività e passionalità devono essere integrati alla razionalità e alla forza tipiche del lavoro maschile. 
Da questo punto di vista, ho l’impressione che il #metoo sia stata una cosa molto limitata rispetto a quello che è il movimento contro la violenza.»
https://ytali.com/2018/02/02/parla-toni-negri/
Ma non siamo del tutto d'accordo con loro: l'immensa campagna #metoo è importante perché apre il terreno all'invenzione politica:
«(...) Politicizzare il #metoo e trasformarlo in #wetogether significa riconoscere che la violenza patriarcale è una pratica sociale di dominio, che le molestie sessuali e l’imposizione dei ruoli di genere sono un modo per disciplinare il nostro lavoro e la nostra vita rendendoci docili e subordinate, ma significa anche riconoscere che il nostro è un rifiuto di massa che apre uno spazio di politicizzazione e insubordinazione collettiva. Questa è per noi la condizione di possibilità per coinvolgere ancora una volta non solo le attiviste, ma lavoratrici e lavoratori, precari di ogni genere, donne e uomini che rifiutano la violenza sociale che le obbliga a lavorare in cambio di un salario da fame, migranti che si oppongono alla violenza quotidiana del razzismo, dei confini e del permesso di soggiorno, le soggettività trans, queer e chiunque rifiuti la violenza che impone ruoli e gerarchie sessuali e di genere per poi metterli a profitto. Così possiamo fare del nostro rifiuto della violenza e della nostra marea femminista una lotta contro patriarcato e neoliberalismo, come sta accadendo in tutto il mondo.»
https://www.facebook.com/nonunadimenobologna/posts/770526139824507

Ma

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