Giso Amendola, recensione di «Forza lavoro» di Roberto Ciccarelli febbraio 26, 2018 «Se Ciccarelli fa un ottimo lavoro mostrando come il lavoro non scompaia per nulla, anzi si diffonda reticolarmente nella produzione postfordista, ancor più è centrale questo suo secondo obiettivo critico: la produzione postfordista, tanto più nella fase della rivoluzione digitale, non solo non elimina il lavoro, e anzi mette al lavoro l’intera vita; ma questo mettere al lavoro l’intera vita non significa mai assoggettarla completamente, senza residuo e senza resistenza. Il rapporto va invece completamente invertito: proprio perché si lavora attraverso l’intera soggettività, i dispositivi di assoggettamento non possono più funzionare come dispositivi totalizzanti, perché i processi di soggettivazione attivi, l’autonomia che caratterizza queste forme di vita/lavoro, sono il motore stesso della produzione contemporanea di valore e non possono mai essere ridotti a zero. Non solo dove c’è potere c’è resistenza, ma, afferma lungo tutto il libro Ciccarelli, facendo risuonare il Deleuze amico e lettore di Foucault, la resistenza viene prima.» http://operaviva.info/il-motore-invisibile/ Condividi Ottieni link Facebook X Pinterest Email Altre app Condividi Ottieni link Facebook X Pinterest Email Altre app Commenti
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