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Chiara Giorgi, una recensione a «Forza lavoro» di Roberto Ciccarelli

«Ciccarelli riprende qui e sviluppa così le note critiche femministe alla stessa analisi marxiana, fondate sulla problematizzazione del rapporto tra produzione e riproduzione, sulla centralità assunta dalla questione della riproduzione, sull’individuazione di una divisione sessuale del lavoro presente sin dalle origini del mondo moderno, sulla cifra sessuata dell’accumulazione originaria, del dominio capitalistico2. Individua quei dispositivi neoliberali che, ad esempio, obbligano l’individuo come imprenditore di se stesso «a essere libero, e con un’ingiunzione uguale e contraria» lo inducono a «desiderare la subordinazione in cambio di una sicurezza». Dispositivi che stravolgono, degradano l’idea stessa di libertà – soprattutto quella femminile e femminista3 – affermando un’autonomia che è in realtà affrancamento dalle condizioni sociali collettive, dal contesto relazionale comune, dal terreno del conflitto, dalla «pratica di un’attitudine critica rispetto a sé e agli altri», da quella «apertura alle potenzialità, non determinabili a priori, contenute nella forza lavoro». »
http://operaviva.info/la-corporeita-della-forza-lavoro/

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