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In risposta a chi ripete: «siamo stati sconfitti, non esistono movimenti...»

Dico che:
1) i movimenti esistono e sono forti, lucidi e non effimeri, vedi il movimento femminista e il movimento antirazzista;
2) è necessario ripensare il tema della "sconfitta". Soprattutto evitare di annidarcisi dentro.

Ci dice DINAMOPRESS ( che vi invito a leggere spesso https://www.dinamopress.it ):
«Nel brevissimo intervallo fra la sconfitta spartachista e il suo assassinio, 15 gennaio 1919, Rosa Luxemburg scrisse: Dove saremmo oggi senza quelle "sconfitte", dalle quali abbiamo attinto esperienza storica, scienza, forza, idealismo! Noi, che oggi siamo giunti immediatamente davanti alla battaglia finale della lotta di classe proletaria, poggiamo i piedi proprio su quelle sconfitte, a nessuna delle quali possiamo rinunciare, ognuna delle quali è una parte della nostra forza e consapevolezza»
Commenta perfettamente il prof. Giso Amendola (che vi invito a leggere spesso): «
Che cosa significa che Rosa e Karl sono stati sconfitti? Cosa significa che la Comune fu travolta? Cosa significa che i rivoluzionari del '48 "persero", si chiedeva già Marx? Sarà bene tornare a chiederselo, soprattutto oggi che le frasi "ora che non ci sono movimenti sociali" "ora che i movimenti si sono rivelati insufficienti" "ora che dobbiamo prendere atto della sconfitta dei movimenti", il più delle volte servono a giustificare cose meschinelle, o anche a volte magari buonine, ma piccole piccole....»

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